IL LATTE MATERNO
L’allattamento al seno è da tempo riconosciuto dall’OMS come il nutrimento ideale per l’alimentazione del neonato nel primo periodo di vita, consigliato dalla AAP (American Accademia of Pediatrics) per almeno i primi sei mesi in maniera esclusiva e dal Ministero della Salute fino ai due anni di età.

Il latte materno maturo contiene, mediamente, 3-3,5 gr di lipidi, per la maggior parte trigliceridi, in minima parte fosfolipidi, colesterolo, mono e digliceridi, acidi grassi liberi, 1gr di proteine, circa 7gr di carboidrati, per la maggior parte lattosio.
Sono presenti, inoltre, una serie di composti bioattivi importanti come gli ormoni proteici quali insulina, grelina, obestatina, adipopectina, resistina, leptina in grado di regolare l’assunzione di cibo e il bilancio energetico del bambino fin dai primi giorni di vita.
Sviluppa in modo armonico tutto l’apparato orale.

Il neonato, tramite il succhiare, attiva una ginnastica muscolare che serve a spremere il capezzolo e predispone sia la posizione della lingua che delle basi ossee in modo da favorirne uno sviluppo fisiologico.
Alcuni studi sperimentali si sono orientati, ultimamente, allo studio del dosaggio di leptina contenuta nel latte materno rispetto alle varie formule in commercio, relazione con peso corporeo e accrescimento giornaliero.
Nei campioni di latte materno, la leptina contenuta è risultata di 15,85 ng/ml.
Nei latti formula esaminati, si è visto che i latti in formula liquidi ne contengono un valore variabile da 3,46 a 4,47ng/ml.
Nei latti in polvere, invece, si è dimostrato molto complesso il recupero dell’ormone.
La leptina è l’ormone della fame che attiva particolari risposte nell’organismo, tra cui l’attivazione della grelina che è l’ormone della sazietà.
Si lega al recettore del tratto gastrointestinale che lo assorbe e, in questo modo, svolge le azioni regolatrici della fame.
Il latte materno, oltre alla nutrizione, ha un compito educativo nel ciclo nutrizionale sia come assunzione di cibo che come bilancio energetico.